Il 2018 è stato un anno fortunato per la cipolla Borettana. La reginetta della Bassa ha sfoggiato una forma perfetta, più compatta e sana. Ora, subito dopo Pasqua, si prepara a prendersi una pausa in attesa della nuova stagione che partirà a luglio. È dunque tempo di bilanci alla Freddi Prodotti Ortofrutticoli.
“La produzione del 2018 – spiega il titolare Matteo Freddi – è stata la migliore da almeno dieci anni a questa parte. Grazie al caldo e alla pioggia arrivata al momento giusto, la cipolla Borettana si è mantenuta sana dal campo al magazzino. La maggiore sostanza secca presente, dovuta alla percentuale inferiore d’acqua, ha dato come risultato un prodotto più compatto e croccante”.
In Emilia, altrettanto buona è stata la stagione della cipolla dorata. Le condizioni climatiche, una stagione secca con poca pioggia, hanno condizionato il calibro delle cipolle (40-80 mm contro 50-90 mm di norma), che sono rimaste più piccole, ma non sono marcite dentro come avviene quando c’è un eccesso d’acqua o malattie nei campi.
La produzione delle cipolle Borettana ha registrato un calo del 30% (12mila quintali) rispetto all’anno precedente di sovrapproduzione: nelle stagioni 2016 e 2017 il 50% delle cipolle si presentava non adatto alla vendita o fortemente compromesso. Il dato del 2018 è positivo se si considera la qualità e l’andamento dei prezzi. In più il prodotto, grazie alle caratteristiche organolettiche di pregio, è stato venduto anche all’estero con successo, soprattutto in Gran Bretagna e in Norvegia.
Anche la cipolla ramata piatta (Globruna) con circa mille quintali di produzione sta finendo la sua stagione con successo. Il calibro, solitamente di 70-120 mm, ha raggiunto i 70-90 mm confermando l’andamento della produzione per tutte le varietà di cipolle, che hanno avuto anche una buona durata nella conservazione.
Ma il trionfatore della raccolta 2018 è stato senza dubbio lo Scalogno dell’Emilia, che conferma l’alto gradimento sul mercato. Sano e di grande qualità ha conquistato le tavole da protagonista. Gli areali seminati nel Parmense, Piacentino e Reggiano hanno prodotto 2mila quintali dell’elegante bulbo. “La stagione dello Scalogno dell’Emilia – spiega Freddi – si sta concludendo con ottimi risultati. La qualità del prodotto, dal calibro di 30-50 mm, è stata davvero molto buona. Ora guardiamo alla nascita del nuovo prodotto ai primi di luglio. E per l’occasione, con i nostri esperti agronomi, siamo al lavoro per arrivare alla definizione di un modello di produzione “zero residuo”. Lo scopo è agevolare il mantenimento della pianta sana abbassando al massimo i trattamenti. Per ottenere i migliori risultati forniremo agli agricoltori tutte le indicazioni necessarie per la coltura. Stiamo sperimentando il sistema per poi attivarlo su tutta la produzione: sarà una filiera controllata attenta alla salute e al benessere del consumatore”.
E in attesa del nuovo raccolto, per la Pasqua l’elegante Scalogno dell’Emilia si prepara ad essere protagonista nelle ricette da gourmet.