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22 July 2019

La cipolla in fiore e il prezioso lavoro delle api

Grazie al lavoro degli insetti pronubi il ciclo riproduttivo delle piante si rinnova e anche la coltura della cipolla può continuare, ma è necessario salvaguardare l’ecosistema

Cipolle in fiore e api

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Lo spettacolo della natura si rinnova ogni giorno quando i campi di cipolla da seme sono in fiore. La fioritura inizia tra la fine di maggio e l’inizio di giugno e prosegue anche per un mese. Le piante di cipolla sono lasciate germogliare per ottenere i preziosi semi che permetteranno nuovi raccolti. Ma è il lavoro degli insetti pronubi come le api, che trasportano il polline da un fiore all’altro permettendo l’impollinazione e la conseguente formazione del frutto, a rendere tutto possibile. Un omaggio alla vita che riunisce piante ed esseri viventi.

Al secondo anno di vita della pianta di cipolla dal bulbo emerge lo scapo fiorale con una caratteristica forma ad ombrello composta da 3-4 parti principali e da molti fiori di colore bianco, giallo-verdognolo o roseo a seconda della varietà di cipolla. I fiori sono proterandri, cioè prima matura la parte maschile, poi quella femminile. Il polline viene emesso dunque molto prima che lo stilo sia ricettivo. Dalla fecondazione di ogni fiore si forma il frutto, una capsula trilobata che contiene 2-3 semi per lobo, neri e molto leggeri. Basti pensare che il peso di mille semi è di 3-5 grammi.

L’esistenza della cipolla, come nel caso la grande maggioranza delle colture orticole da seme, è legata al prezioso lavoro di impollinazione delle api. Per la precisione, secondo dati Unep (United Nations Environment Programme), fino al 35 per cento della produzione di cibo nel mondo dipende dal lavoro svolto dalle api. Delle 100 colture da cui dipende il 90 per cento della produzione mondiale di alimenti, 71 sono legate al lavoro di impollinazione delle api. Solo in Europa ben 4mila diverse colture crescono grazie alle api. Difendere e favorire il lavoro delle api significa salvaguardare l’ecosistema, la sopravvivenza delle piante e la possibilità di produrre cibo, anche formaggi e carne. Se non ci fossero questi insetti l’uomo dovrebbe ricorrere a sistemi alternativi per riuscire ad impollinare le piante.

Alcuni agricoltori per favorire l’impollinazione collocano gli alveari accanto i campi di cipolla da seme, un’attenzione importante che favorisce lo sviluppo della coltura e aiuta la diffusione delle api che, a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici, sono sempre più sofferenti. Grazie ai semi dei fiori raccolti a fine luglio e lasciati seccare, i coltivatori possono seminare i campi e avviare un nuovo ciclo di coltura. Se il suolo viene adeguatamente curato e si garantisce la giusta irrigazione ci sarà una nuova raccolta di qualità, nuova vita.