Quando nel Cinquecento il poeta agronomo Luigi Alamanni volle descrivere lo scalogno scelse un aggettivo: “mordente”. Lo scalogno, infatti, non manca di carattere e le sue grandi doti si traducono anche in un prezioso aiuto per la salute. È composto in gran parte d’acqua e fibre proprio come la cipolla, ma i suoi micronutrienti sono preziosi alleati: calcio, fosforo, potassio, selenio, silicio, sodio e zolfo, oltre alle vitamine.
Grazie al terreno argilloso d’Emilia e alle condizioni climatiche della pianura, nel cuore della Food Valley tra Reggio Emilia, Parma e Piacenza, lo scalogno ha trovato il suo ambiente ideale e sviluppato caratteristiche uniche. In un terreno ferroso che tende a drenare l’acqua e già vocato alla produzione delle cipolle, la varietà di scalogno lungo si è pian piano affinata. Il prodotto si è caratterizzato con aromi, compattezza oltre a preziose caratteristiche nutrizionali.
L’elegante Scalogno dell’Emilia, mai privo di carattere, ha proprietà battericide, tonificanti, antiossidanti e diuretiche. È un ottimo ricostituente, digestivo e disintossicante. Grazie al contenuto di silicio aiuta a rinforzare unghie e capelli ed è anche di aiuto per combattere l’osteoporosi. Essendo ricco di zolfo è un fedele alleato contro i problemi respiratori. Contiene selenio, capace di difendere le cellule dallo stress ossidativo. Non solo. Oltre ai minerali, lo scalogno contiene un buon quantitativo di vitamine: vit C, vit A e vitamine del gruppo B.
La presenza di flavonoidi e fenoli, presenti in un quantitativo maggiore rispetto alle cipolle, svolge un’importante azione antiossidante. Le antocianine proteggono invece il sistema cardiovascolare e migliorano la circolazione sanguigna. Tra i grandi pregi dello scalogno c’è quello di contenere la quercetina, una molecola dalle potenziali proprietà antitumorali.
Se poi ci sono ancora dubbi sulle grandi proprietà dello scalogno, in Italia c’è una popolazione che anche grazie a lui può vantare longevità. Lo dimostra uno studio dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) su Campodimele, in provincia di Latina. La ricerca ha evidenziato come uno degli alimenti più consumati a Campodimele sia infatti proprio lo scalogno. Il bulbo viene abitualmente mangiato crudo accompagnato da pane e olio extravergine d’oliva. Un dettaglio non di poco conto, perché è proprio da crudo che lo scalogno dà il meglio si sé. Con la cottura, infatti, le vitamine termolabili, ovvero sensibili al calore, perdono le loro proprietà.
Gustoso e aromatico il versatile scalogno trionfa in cucina e con il suo basso apporto calorico (20 calorie per 100 grammi). È infatti consigliato per chi ha deciso di mettersi a dieta, anche perché dona un senso di sazietà prolungato. Temete che lo scalogno appesantisca lo stomaco? Non è così, perché dalla sua l’affascinante cavaliere ha la digeribilità. Lo scalogno è infatti più digeribile della cipolla e il suo odore è meno pungente, tanto da lasciare una traccia meno invadente sull’alito. Se però volete evitare ogni rischio e risolvere il problema rapidamente c’è un rimedio. Basta masticare erbe aromatiche come una foglia di menta, rucola o basilico e il gioco è fatto.